Todi (PG) - Dal 27 luglio al 1 agosto 2012 
si terrà “I sogni infranti” , ritratti di piccoli uomini e piccole donne tra il malinconico e il grottesco ispirati all'opera di Anton Cechov
, ovvero un laboratorio di recitazione di livello avanzato condotto da Marco Sgrosso.
A proposito del laboratorio, Marco Sgrosso dice:
"Il teatro non è una scienza esatta e l'esperienza mi ha insegnato a diffidare di formule valide per tutti. L’attore porge allo spettatore il suo vissuto ed il suo pensiero. Non credo pertanto ad un metodo di insegnamento ‘universale’: la ricchezza creativa di un attore consiste nella messa a fuoco della sua individualità specifica e la sua formazione avviene attraverso un percorso progressivo di conoscenze, una rielaborazione costante degli stimoli raccolti che porta all’autoconsapevolezza e ad una scelta di stile. Il lavoro che proporrò in questo percorso per la costruzione del personaggio cercherà perciò di stimolare l’apporto individuale di ogni allievo-attore.
Torno ad un autore che amo molto per la profondità e al tempo stesso per la leggerezza della riflessione umana che traspare dalle sue opere, Anton ÄŒechov.

In modo mirabile e senza enfasi, ÄŒechov descrive il crollo di un’epoca, il tramonto degli ideali, l’apatìa di un sogno senza azione e il cambiamento sociale ed economico di un sistema in cui la volgarità del tornaconto personale schiaccia con cortese ma inesorabile brutalità la vulnerabilità del sentimento, della memoria, dei piccoli valori privati e sentimentali.
Tutto questo assomiglia molto a quanto oggi ci riguarda così da vicino. I tempi cambiano, gli squali di un attivismo senza scrupoli avanzano e sono premiati, e accade spesso di rifugiarsi nella purezza di un ‘sogno’ in cui è dolce potersi cullare ad occhi chiusi. I personaggi di ÄŒechov – così umani, così veri a dispetto della loro lontananza storica e geografica – si prestano bene a fungere da specchio possibile per ognuno di noi. Sono piccoli uomini e piccole donne “normali” che appartengono ai più diversi ceti sociali ed è proprio nella loro ‘normalità’ che risiede la loro ‘unicità’. 
In ÄŒechov, come forse in nessun altro autore, davvero non esistono personaggi ‘minori’, perché tutti – protagonisti e comprimari – sono portatori di un’umanità a tutto tondo e di universi interiori in cui è affascinante sprofondare. Il carattere malinconico e grottesco dei suoi personaggi e le situazioni umane e sociali sempre sospese tra lacrima e sorriso consentono un viaggio creativo nelle capacità di metamorfosi individuali ed uno studio sulle possibilità di trasformazione del corpo, della voce e delle emozioni dell’attore, sull'indagine dei suoi lati oscuri come di quelli luminosi.

Il lavoro partirà da alcuni testi di riferimento, che nel corso del laboratorio potranno essere modificati, adattati, riscritti e reinterpretati per giungere ad una “scrittura scenica” originale, forte dell’apporto individuale di ognuno dei partecipanti.â€¨È quindi condizione indispensabile per partecipare al laboratorio la lettura approfondita e la conoscenza delle seguenti opere di Anton ÄŒechov: Il gabbiano, Tre sorelle, Zio Vanja e Il giardino dei ciliegi."
Per info: info@arebur.it
www.arebur.it

Per chi si iscrive entro il 31 maggio la quota d’iscrizione sarà di 300 €, uditori: 150 €
Per prenotare: prenotazioni.arebur@gmail.com